IO SONO QUI (2012)

Riflessione coreografica sul senso dell’essere, dello stare e dell’andare. Pensieri intimi e non pronunciabili. Dialogo che spesso non ha logica e forma, fatto di aspettative che vengono puntualmente deluse. Il corpo si vede appena, a tratti, s’intuisce nel suo farsi materia, energia. Ma tutto è ben nitido in questo vedere e non vedere, traguardare, stare sulla soglia dello sguardo. Sulla soglia del movimento. Sulla soglia del respiro di ogni nostra quotidianità. Tra il desiderio di andare - spesso senza sapere neppure dove, ma andare - e l’immobilità, lo stare fermi, l’eterno ritorno circolare all’origine. Ammesso che quell’immagine che ultima ci appare sia poi davvero la fine di tutto e non l’inizio.

PROGETTO SEMIFINALISTA PREMIO GD’A EMILIA ROMAGNA 2012