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DAL TRATTORE ALL'ARCHIVIO

CASACERVI #MEMORIEDELSUOLO

Nuova produzione

debutto 27 luglio 2019

di Pierluigi Tedeschi regia Cinzia Pietribiasi

con Pierluigi Tedeschi, Katia Capiluppi

musiche e canzoni Rocco Rosignoli

Abbiamo bisogno di contadini, di poeti, gente che sa fare il pane,
che ama gli alberi e riconosce il vento.
Più che l’anno della crescita, ci vorrebbe l’anno dell’attenzione.
Attenzione a chi cade, al sole che nasce e che muore, ai ragazzi che crescono, attenzione anche a un semplice lampione, a un muro scrostato.

Oggi essere rivoluzionari significa togliere più che aggiungere, rallentare più che accelerare, significa dare valore al silenzio, alla luce, alla fragilità, alla dolcezza (Franco Arminio)

Io sono stato Emilio Sereni, Mimmo per gli amici e i parenti più stretti. “Sereni non è un dilettante in nessuna materia” aveva detto di me Palmiro Togliatti, Il Migliore, come lo soprannominavano in molti nel nostro partito e sull'Unità. Ebreo, ma senza diventare sionista come mio fratello Enzo, comunista ortodosso fin da subito e fino all'ultimo: ho avuto il tempo, prima di morire nel 1977, di vedere il mio Partito quasi sfiorare il sorpasso della Democrazia Cristiana (34, 37 % contro 38,71 %, nel giorno del solstizio d'estate del 21 giugno del 1976) e di sentir parlare di “Compromesso Storico” tra Enrico Berlinguer e Aldo Moro.

Io mi chiamo Maria Cervi. I miei erano delle persone giocherellone, anche tra loro, si facevano sempre degli scherzi e io partecipavo alle burle, mi preoccupavo per chi era vittima dello scherzo, ma tutto sommato sono stata felice fino a nove anni. Mi ricordo mio padre, Antenore, che mi diceva che se ero brava mi portava a fare un bel giro in bicicletta: “Maria ti porterò a vedere delle cose che non hai mai visto!” E il giro era sempre quello: mi metteva sulla canna della bicicletta e mi portava fino al primo crocevia, che s'incontra uscendo da Casa Cervi, sono circa 500 metri. Ma le cose che mi faceva vedere erano sempre diverse, perché lui mi descriveva la campagna: una volta c'erano le viole, c'era il grano, prima piccolino poi maturo, c'era l'uva, prima i “butti” poi i grappoli verdi, poi diventava matura. C'era sempre qualcosa di nuovo da vedere. Pensa alla fantasia che aveva! Trasformava in gioco tutto ciò che succedeva!

Un ponte teatrale e narrativo, ideale e reale, collega Casa Cervi e Biblioteca Sereni, trasformandosi in un viaggio fra la Casa Museo e la Biblioteca Sereni alla scoperta di nuove e inedite connessioni: dalle memorie della famiglia contadina, progressista e resistente, alle memorie dell'intellettuale, progressista e resistente.

La Compagnia Pietribiasi/Tedeschi porta avanti dal 2015 il progetto pluriennale #MEMORIEDELSUOLO: lavoro d’indagine su luoghi e comunità in varie parti d’Italia. Il testo “Sul sentiero dei minatori” nato dal capitolo CEREZZOLA#MEMORIEDELSUOLO, ha vinto il Premio Raffaele Crovi per la Letteratura d’Appennino 2018.

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